Il caffè delle diaspore

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domenica 22 marzo 2015

LUCA LEONE AL POLSKI KOT





All'interno del festival Slavika, presso il Polski Kot di Torino, si è tenuta la presentazione del libro "I bastardi di Sarajevo" di Luca Leone. Introduzione di Marco Travaglini.
E' stato fatto un quadro della sanguinosa guerra in Bosnia degli anni '90. La guerra è scoppiata poichè un gruppo di politici assetati di potere ha voluto impossessarsi di tutti i beni della regione e lo sta facendo ancora oggi. Non c'entrano le religioni e le etnie, solo il danaro e il potere ha scatenato la guerra.
Sarajevo sembra ancora oggi sotto assedio e il 70% del pil nazionale viene speso per la politica.
Anche nel sottosuolo bosniaco c'è il petrolio e questo muove non poche lobby degli affari, ma nemmeno un soldo di quel petrolio andrà al popolo bosniaco.
L'acqua potabile è stata acquistata da aziende nord americane e i costi delle bollette sono arrivati alle stelle.
Le banche e l'informazione sono gravemente compromesse e nelle mani di pochi.
Gli aiuti umanitari che arrivavano in tempo di guerra erano generi alimentari scaduti nel 1968
C'è ancora un'altissima percentuale di mine inesplose in tutta la Bosnia.
La Bosnia esiste perchè un gruppo di persone si sentivano bosniache e non volevano appartenere ne alla grande Croazia, ne alla Serbia.
I mujahidin entrati in Bosnia dalla Croazia per fare i mercenari si sono fermati sul luogo, hanno preso mogli e hanno creato le comunità Wahabiti che non hanno nulla a che fare con l'islam moderato che era presente sul territorio prima della guerra.
Insomma la Bosnia di fatto non è ancora uscita dalla guerra e gli accordi di Dayton la strozzano in una morsa senza uscita
Grazie Luca Leone.. da quello che si legge nelle recensioni on line, si ha una immagine diversa di lei; invece di persona si capisce l'amore per i Balcani indipendentemente dal chi ha davanti anche perchè ogni gruppo familiare nella ex Jugo è composto da un croato, un serbo e un musulmano.

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