Il caffè delle diaspore

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mercoledì 2 dicembre 2015

PARTIZANI DI ERIC GOBETTI

Questo post è dedicato alla sezione "ANPI Concetto Campione" di Nichelino (TO) in ringraziamento al loro impegno per promuovere i valori della resistenza e della libertà.


Una emozione così non la provavo dal mio primo viaggio in Jugo.



Eric Gobetti ha fatto un capolavoro e ci sono anche da fare molti ringraziamenti, ma non è possibile nominare tutti. Si ringrazia: il Consiglio regionale del Piemonte, il Museo della Resistenza di Torino, vari enti di Belgrado, i reduci di guerra, Massimo Zamboni per la colonna sonora, Domenico Scarpini, i ragazzi di Baby Doc Film, Dario Quatrini, Marco Montano e molti altri, impossibile fare l'elenco, ma a tanti un grosso grazie.

Niksic', Montenegro, 9 settembre 1943. Poco dopo l'alba, l'artigliere Sante Pelosin, detto Tarcisio, fa partire il primo colpo di cannone contro una colonna tedesca che avanza verso le posizioni italiane. Nelle settimane successive circa 20.000 soldati italiani decidono di non arrendersi e di aderire alla Resistenza jugoslava. I partigiani della divisione Garibaldi raccontati in questo film sono eroi semplici, che hanno combattuto il freddo, la fame e una devastante epidemia di tifo, pagando con tremende sofferenze una scelta di campo consapevole e coraggiosa.

Pensate che a soli 72 anni da allora in Croazia, Polonia, Inghilterra e Ungheria comandano le destre e la Francia e l'Italia sono a rischio.



Il dibattito è stato moderato da Claudio Della Valle e il filmato è molto molto toccante. Forse perchè io adoro gli alpini, ma sentire le testimonianze di questi anziani è stato emozionantissimo !!!!

Dei 20.000 uomini della Divisione Garibaldi ne sono tornati vivi in Italia circa la metà.
Le testimonianze sono sincere e molto belle.
Un reduce racconta di come gli hanno dato un cavallo e di come poi Tito in persona lo abbia ringraziato. Ha detto che Tito sembrava Zorro !
Un altro reduce racconta di come le donne montenegrine lo aiutavano e gli dicevano : "Ustascia, ajde, Kaput" - Scappa che gli ustascia ti vogliono uccidere
La gallina si chiamava Koko, il fare il militare "naja" e la bella ragazza "picka". Quando un partigiano della Garibaldi entrava in una Kafana lo accoglievano e ridendo dicevano: nema koko,  nema picka per la naja !

Un complimento particolare a Bruno Mazzoni per la sua capacità di infondere fiducia nella salvaguardia della libertà

Nel 1983, Sandro Pertini inaugura a Pljievlja in Montenegro, un monumento in onore dei partigiani della Garibaldi




Potrete vedere il filmato della serata su regione.piemonte.it/archivio/webtv






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